Con il termine “tatami” solitamente ci riferiamo a due tipi di pavimenti molto comuni: tappeti rettangolari o quadrati fatti di paglia di riso pressata, ampiamente utilizzati per attività ludiche, ma anche ai tradizionali pavimenti giapponesi composti da più parti, accostate l’una all’altra.
Nel corso degli anni, questi prodotti sono diventati sempre più ricercati in Occidente per la creazione di un ambiente naturale privo di pericoli. In effetti, se controllate bene, i bordi dei tatami hanno solitamente angoli tagliati alla perfezione per evitare spazi vuoti quando vengono accostati.
Di conseguenza, non hanno bisogno di essere fissati al pavimento con la colla, motivo per cui l’installazione è molto facile.



Ma com’è nato il tatami?
La parola “tatami” significa letteralmente “piegato e accostato”. In Giappone, durante il periodo Heian (794-1185), il tatami non era ancora utilizzato come materiale per pavimenti, come avviene oggi, ma come oggetto di lusso per la nobiltà, come cuscini per sedersi o biancheria da letto.
Più tardi, il tatami si diffuse nelle case dei monaci e dei samurai che detenevano il potere nella società giapponese. Gradualmente hanno iniziato a ricoprire le stanze, dalla più piccola alla più grande.
Gli individui più poveri avevano stuoie sui loro pavimenti di terra, ma nel XVII secolo il tatami si era diffuso in tutte le classi sociali.
Per tradizione, sui tatami si cammina soltanto a piedi nudi o con le calze!
Tatami: di cosa sono fatti
I tatami sono prodotti unici nel loro genere. Per fabbricarli, però, serve un processo ben preciso: la parte superiore del tatami è ricoperta da due strati di tessuto tipico giapponese (chiamato igusa), che assomiglia molto all’erba.
Per il suo rivestimento, invece, vengono utilizzate paglie di riso che, prima vengono essiccate naturalmente per un anno e poi cotte a temperature molto elevate per eliminare parassiti e acari.
Ogni pezzo del tatami viene poi cucito insieme, con un bordo in cotone bianco e legato con lo spago.
Tatami e lo sport
In tempi antichi, gli strati di tatami venivano arrotolati e immersi in acqua per diversi giorni per poi venir utilizzati dai maestri di spada, per testare la loro abilità e l’affilatezza delle loro spade.
Oggi, nelle arti sportive come il judo e il karate, il tatami viene utilizzato come strato antitrauma per prevenire le lesioni da caduta; possono essere applicati colori diversi per identificare la superficie del campo dove si svolgono gli allenamenti e le gare.
A dire il vero, i tradizionali tatami sono ideali per lo sport, in quanto assorbono gli urti, ma sono perfetti anche per l’uso domestico! In particolare per famiglie con bambini o anziani, in quanto hanno caratteristiche di assorbimento degli urti e di prevenzione delle lesioni.



Dimensioni disponibili sul mercato
Come spiegato prima, il tatami è un tipo di pavimentazione tradizionale giapponese costituito da pannelli rettangolari di paglia di riso intrecciata e arricciata posti uno accanto all’altro.
Il suo spessore può variare dai 2 ai 6 cm. In generale, un tatami corrisponde allo spazio occupato da una persona sdraiata.
Le dimensioni più comuni sono 90 cm x 180 cm e 85 cm x 180 cm; sono disponibili anche a metà misura 90 x 90 e 85 x 85.
I tatami da combattimento, invece, variano per colore e spessore e sono solitamente venduti in formato 100 cm x 100 cm e hanno uno spessore di 2-3 cm. DotFitness offre questo prodotto ai proprietari di palestre e ai privati che desiderano avere uno spazio per praticare gli sport da contatto.
- Tatami K20L da 2 cm Made in Italy€32.00
- Tatami EVA JJ30J da 3cm per arti marziali€41.00
- Tatami EVA TK25J WT da 2,5cm per uso professionale€34.00
- Tatami CR20J Modulo Crossfit 2cm€38.00
- Tatami K20W-WKF da 2cm professionale€38.00
- Tatami FR20J EVA FR Euroclass€36.00
- Tatami EVA W40P Wood da 4cm per massaggi e Yoga€58.00
- Tatami J30S da 3cm Made in Italy Kids multidiscipline€34.00
Manutenzione
Il tatami è altamente resistente all’usura e ha una lunga durata. Per la manutenzione si consigliano scope e panni leggermente umidi.
Tuttavia, è importante non bagnarli eccessivamente. Una volta all’anno, il tatami deve essere asciugato all’aria aperta per consentire la fuoriuscita dell’aria in eccesso, evitando la luce diretta del sole, che può causare l’arrossamento del tatami.
Se la piastrella o il tatami sono molto sporchi, lavarli con acqua e sapone, meglio se con un vaporizzatore come quelli utilizzati per sanificare la moquette.
Infine, un altro modo per mantenere il tatami in condizioni ottimali è quello di pulirlo con un batuffolo di ovatta imbevuto di olio almeno una volta ogni sei mesi; questo ne aumenterà la durata, la flessibilità e la lucentezza.