Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), essere fisicamente attivi significa svolgere almeno 150 minuti a settimana di attività fisica moderata, oppure 75 minuti di intensa, o combinazioni equivalenti. Questo conteggio include non solo sport o allenamenti, ma anche movimenti quotidiani come camminate, faccende domestiche o lavori manuali.
Proprio cosi: la definizione dell’OMS specifica che l’attività fisica comprende qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici con dispendio energetico, inclusi sport, camminare, ballare, pulire casa o lavorare in giardino.
Attività moderata vs intensa: quali sono le differenze?
Un’attività è considerata moderata quando provoca un lieve aumento del battito cardiaco e della respirazione, ma rimane sostenibile: camminare a passo veloce, andare in bici a ritmo tranquillo, fare dolci esercizi o giardinaggio sono esempi perfetti.
L’attività intensa, invece, è quella che accelera rapidamente battito e respirazione, causando sudorazione: corsa, ciclismo veloce, ginnastica aerobica, CrossFit o sport agonistici entrano in questa categoria.
Istat: fisicamente attivi, parzialmente attivi e sedentari
Secondo i dati Istat del biennio 2022‑2023:
- 48 % degli adulti italiani è fisicamente attivo
- 24 % è parzialmente attivo
- 28 % è sedentario
La categoria “parzialmente attivi” include persone che svolgono attività in modo irregolare o non sufficiente, oppure svolgono lavori moderatamente impegnativi. I sedentari, invece, non effettuano attività fisica nel tempo libero e hanno lavori sedentari o “a intermittenza fisica” (ad esempio chi lavora alla scrivania o guida).
Perché molti pensano di essere attivi… ma in realtà non lo sono
Uno dei dati più sorprendenti emersi dalle indagini recenti riguarda la percezione che gli italiani hanno del proprio livello di attività fisica. Circa un sedentario su quattro è convinto di muoversi a sufficienza, quando in realtà non raggiunge i parametri minimi stabiliti dall’OMS.
Questo significa che molte persone credono di essere “a posto” con il movimento, pur mantenendo abitudini che non garantiscono una vera protezione dai rischi della sedentarietà.
Ma da dove nasce questa confusione? Principalmente dal fatto che spesso si mescolano tre concetti diversi:
- Attività fisica: qualsiasi movimento che comporti dispendio energetico, anche camminare, fare le pulizie o salire le scale.
- Esercizio strutturato: attività organizzata, come un allenamento in palestra, una corsa programmata o una sessione di yoga.
- Sport: disciplina regolamentata, praticata a livello amatoriale o agonistico.
Molti credono che basti allenarsi un paio di volte a settimana o fare una corsetta la domenica mattina per rientrare nella categoria “fisicamente attivi”.
In realtà, se il resto della settimana viene trascorso seduti al computer, in auto o sul divano, il bilancio complessivo non è sufficiente. È un po’ come versare un bicchiere d’acqua in un secchio bucato: l’impegno c’è, ma non compensa le ore di immobilità accumulate.
Un esempio pratico: una persona che lavora in ufficio otto ore al giorno, pranza alla scrivania e poi rientra a casa in auto, può illudersi che una corsa di mezz’ora due volte a settimana basti a mantenerla attiva. In realtà, rispetto alle raccomandazioni OMS, quel livello di attività non copre nemmeno la metà del fabbisogno minimo. È il tipico caso di chi “fa sport” ma resta comunque sedentario.

Sedentarietà vs inattività: due concetti diversi ma entrambi rischiosi
Un’altra distinzione importante riguarda i termini sedentarietà e inattività, che non vanno confusi.
- Inattività fisica significa non raggiungere i livelli minimi raccomandati dall’OMS.
- Sedentarietà indica invece il tempo trascorso seduti o sdraiati durante le ore di veglia (al lavoro, davanti alla TV, in auto).
Questo significa che anche una persona che rispetta i 150 minuti di attività settimanale può comunque essere sedentaria, se passa il resto delle giornate seduta. E la scienza è chiara: stare molte ore fermi rappresenta un fattore di rischio indipendente, associato a malattie cardiovascolari, diabete, obesità e persino ad alcuni tipi di tumore.
Per questo motivo oggi si parla sempre più di “rompere la sedentarietà” con piccole azioni quotidiane: alzarsi dalla sedia ogni ora, fare due passi durante le telefonate, preferire le scale all’ascensore, inserire mini-sessioni di esercizi a corpo libero.
Non sono gesti che sostituiscono l’allenamento vero e proprio, ma servono a mantenere attivo il metabolismo e ridurre i danni del tempo trascorso immobili.
NEAT: il movimento che nemmeno pensi
Il NEAT (Non‑Exercise Activity Thermogenesis) rappresenta il dispendio energetico derivante da tutte le attività non strutturate, come camminare per casa, fare le scale, stirare o persino agitarsi mentre si sta in piedi. Può rappresentare tra il 15 e il 50 % del dispendio energetico giornaliero e influire notevolmente sul bilancio energetico complessivo.
Spesso, migliorando il NEAT quotidiano (ad esempio camminando, evitando ascensori o facendo pause attive) si possono perdere calorie extra e contrastare l’obesità.
I vantaggi di essere attivi (soprattutto con Dotfitness al fianco)
Adottare uno stile di vita attivo non è solo una questione di numeri: i benefici sono concreti e numerosi. Tra i più importanti:
- Miglior salute cardiometabolica: abbassa pressione, colesterolo, rischio di obesità e diabete.
- Benessere psicologico: riduce stress, ansia, depressione; aumenta autostima e qualità del sonno.
- Sistema immunitario e antinfiammatorio: l’attività fisica stimola la produzione di sostanze benefiche (miochine) che aiutano il recupero dei tessuti, regolano il metabolismo e riducono l’infiammazione.
- Salute mentale e cognitiva: favorisce l’attenzione, la memoria, l’umore positivo.

Scegliere l’attività giusta per te (anche con gli strumenti giusti)
1. Inizia con piccoli passi
Aggiungi 10-15 minuti di camminata al giorno, preferisci le scale, fai pause attive: ogni movimento conta.
2. Combina moderato e intenso
Alterna giorni con attività moderate (camminate, cyclette) e giorni più intensi (allenamenti con attrezzi, corsa, HIIT). Così rispetti le raccomandazioni OMS.
3. Investi in attrezzature di qualità
Da Dotfitness, trovi tutto il necessario: tapis roulant, cyclette, pesi, elastici e altro. Prodotti studiati per aiutarti a integrare facilmente il movimento nella tua routine.
4. Monitora i tuoi progressi
Tiene traccia dell’attività quotidiana con smartwatch, app o planner. Capire il tuo NEAT può spronarti a muoverti di più.
5. Sostieni chi ti segue
Come Dotfitness, possiamo aiutarti nella scelta dell’attrezzatura giusta, suggerendoti esercizi adeguati al tuo livello e agli obiettivi.
Conclusione: essere fisicamente attivi è più di fare sport
Essere “fisicamente attivi” significa moltissimo più di iscriversi in palestra: significa incorporare il movimento nella vita quotidiana, rispettare le indicazioni OMS, aumentare il NEAT, evitare la sedentarietà e godere di benefici reali per mente e corpo.
Se vuoi iniziare o migliorare il tuo percorso di benessere, contattaci: da Dotfitness trovi non solo attrezzature di alto livello, ma anche competenze e consigli personalizzati per renderti attivamente sano ogni giorno.