Il plank è uno di quegli esercizi che tutti conoscono, ma che pochi fanno davvero bene. La maggior parte delle persone si stende per terra, conta fino a trenta, e pensa di aver fatto qualcosa di utile.
Ma il plank – quello vero – è una sfida mentale prima ancora che fisica.
E la sua forza? Sta tutta nelle sue varianti!
Ti basta un tappetino, 30 secondi, e un po’ di odio per capire che stai lavorando davvero.
Plank classico, laterale, con sollevamento, con instabilità, dinamico, con attrezzi… Ogni versione accende muscoli diversi, cambia stimoli e ti costringe a uscire dalla tua comfort zone.
In questo articolo non troverai la solita lista da copiare e incollare: ti raccontiamo perché il plank merita spazio nella tua routine e come usarlo per ottenere risultati reali.
Senza fronzoli, senza scorciatoie.
Perché il plank è così efficace?
Il plank è un esercizio isometrico, ovvero si basa sulla contrazione muscolare senza movimento. Questo lo rende perfetto per migliorare la resistenza del core, la postura, l’equilibrio e persino la respirazione. Lavorano principalmente addominali, lombari, glutei, spalle e pettorali, rendendolo un esercizio full body a tutti gli effetti.
Inoltre, il plank è adatto a tutti i livelli: dai principianti agli atleti più esperti, basta modulare tempo e difficoltà per adattarlo al proprio livello.
Esecuzione corretta del plank base
La versione base prevede la posizione prona, con i gomiti appoggiati sotto le spalle e il corpo in linea retta dalla testa ai talloni. Ecco i passaggi per eseguirlo correttamente:
- Appoggia gli avambracci a terra, con i gomiti sotto le spalle.
- Estendi le gambe, puntando i piedi.
- Attiva l’addome, contrai i glutei e mantieni la schiena dritta.
- Evita di sollevare troppo il bacino o farlo cadere verso il basso.
Mantieni la posizione per 20-30 secondi, aumentando progressivamente in base alla tua resistenza.

Plank e varianti per ogni livello
Conoscere le varianti del plank è fondamentale per rendere l’allenamento più completo, stimolare diversi gruppi muscolari e prevenire la noia. Ecco le principali:
Plank con sollevamento alternato
Dalla posizione classica, solleva in modo alternato un braccio o una gamba. Questo aumenta l’instabilità e attiva ancora di più il core.
Plank dinamico (up & down)
Passa dalla posizione su gomiti a quella su mani, e ritorna. Questo movimento coinvolge anche tricipiti, spalle e migliora il controllo motorio.
Plank con fitball
Utilizza una fitball per aumentare la difficoltà: puoi appoggiare i piedi o gli avambracci sulla palla. L’instabilità costante stimola il core in profondità.
Plank con slitte o dischi scorrevoli
In ambito functional training, è comune utilizzare dischi scorrevoli o slitte da spingere mantenendo la posizione plank: un esercizio che fonde forza, stabilità e resistenza cardio.
Plank laterale
Perfetto per obliqui e stabilizzatori. Si esegue appoggiandosi su un solo avambraccio e mantenendo il corpo in linea, sollevato da terra lateralmente.

Errori comuni da evitare
Quando si parla di plank e varianti, la tecnica è tutto. Gli errori più comuni sono:
- Inarcare la schiena o incurvarla verso l’alto.
- Trattenere il fiato invece di respirare in modo controllato.
- Mantenere la posizione troppo a lungo compromettendo la tecnica.
- Trascurare l’attivazione di glutei e spalle.
Allenarsi davanti a uno specchio o con l’aiuto di un personal trainer può fare la differenza.
Quali attrezzi usare per rendere il plank più efficace?
Anche se il plank è un esercizio a corpo libero, l’uso di alcuni attrezzi fitness può portare l’allenamento a un livello superiore. Ecco cosa consigliamo su DotFitness:
- Fitball: per allenare equilibrio e muscoli profondi.
- Dischi scorrevoli (gliding discs): ideali per varianti dinamiche.
- Parallettes: per una presa più stabile e confortevole.
- Tappetini antiscivolo: fondamentali per proteggere gomiti e avambracci.
- Elastici: da posizionare tra le gambe o sulle braccia per aumentare la resistenza.
Inserire il plank e le varianti in allenamento
Il plank può essere eseguito come parte del riscaldamento, in un circuito HIIT o alla fine di un workout per un “finisher” ad alta intensità. L’ideale è alternare varianti diverse per stimolare tutti i muscoli del core e migliorare anche la postura nella vita quotidiana.
Esempio di circuito base:
- 30” plank classico
- 30” plank laterale dx
- 30” plank laterale sx
- 30” plank up & down
- 30” recupero
Ripeti per 3-4 round.
Conclusione: il plank non è mai noioso se lo conosci davvero
Il plank è molto più di un semplice esercizio per addominali: è una vera e propria palestra isometrica che allena stabilità, forza e controllo. Scoprire e padroneggiare le sue varianti ti permetterà di rendere il tuo allenamento sempre efficace e stimolante.
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